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1«Uomo, alzati, voglio parlarti».[#2,1 traduce l’espressione ebraica figlio d'uomo o figlio dell'uomo; è molto frequente nel libro di e sottolinea la distanza tra Dio e il suo profeta che è solo una persona mortale. Abbiamo tradotto l’espressione con il semplice nome Ezechiele.]
2Intanto lo spirito di Dio mi afferrò e mi fece alzare in piedi. Io ascoltavo quel che mi diceva:[#2,2 uno spirito. La parola spirito indica una forza che Dio comunica a quelli che incarica di guidare il suo popolo (vedi 11,17.25; 3,10).]
3«Ezechiele, io ti mando dagli Israeliti. Si sono sempre ribellati e rivoltati contro di me: ieri i loro antenati, oggi essi stessi.[#Es 17,1-7; Nm 14,1-4.]
4Coloro ai quali ti mando sono gente testarda e ostinata. Tu ti rivolgerai loro dicendo: Così parla Dio, il Signore.
5Ti ascoltino o no, quei ribelli almeno sapranno che c’è un profeta in mezzo a loro.
6«Ma tu, Ezechiele, non temerli, non aver paura di quel che diranno per contraddirti; sarà per te come trovarsi tra le spine dei rovi, come sedersi sugli scorpioni. Non farti spaventare dalle parole e dalle facce di quei ribelli.[#Ez 3,9; Is 6,5-6; Ger 1,8.]
7Tu riferirai loro quel che io dico, ascoltino o no. Ricordati che sono ribelli.
8«Ezechiele, ascolta quel che ti dico e non ribellarti anche tu come loro. Apri la bocca e mangia quel che ti do».
9Allora vidi una mano tesa verso di me che teneva una pergamena arrotolata.
10L’aprì davanti a me e vidi che su tutti e due i lati erano scritti lamenti, gemiti e pianti.[#2,10 Di solito si scriveva su un solo lato della pergamena, ma qui le parole che il profeta deve trasmettere sono tanto numerose che è stato necessario scrivere su tutti e due i lati.]