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1Gli Israeliti nella regione di Giuda vennero a sapere quel che Oloferne, il comandante dell'esercito del re assiro Nabucodònosor, aveva fatto ai popoli vicini. Sentirono che aveva derubato i loro templi e poi li aveva distrutti
2ed ebbero una grande paura. Erano atterriti al pensiero di quel che poteva capitare a Gerusalemme e al tempio del Signore, loro Dio.
3Non era ancora passato molto tempo da quando gli Israeliti erano tornati in patria dall’esilio a Babilonia. Soltanto di recente tutto il popolo si era riunito e aveva consacrato di nuovo il tempio, l’altare e gli oggetti necessari al culto, che erano stati profanati.[#4,3 Il racconto fa qui allusione al ritorno dall’esilio, che avvenne a partire dal 538 a.C. (vedi 1,1-4), e forse anche alla dedicazione del , successiva alla persecuzione di Antioco IV. Esso infatti fu purificato nel 164 a.C. (vedi 4,36-61).]
4Allora mandarono messaggeri nella regione della Samaria e nelle città di Cona, Bet-Oron, Belmàin, Gerico, Coba, e Aisorà, e nella valle di Salem, per avvisare la gente.
5Gli abitanti occuparono le cime delle montagne più alte, fortificarono i villaggi di montagna e fecero provvista di viveri in vista della guerra: il grano era stato raccolto appena da poco.[#1 Mac 14,33-34.]
6Il sommo sacerdote Ioakìm, in carica allora a Gerusalemme, scrisse agli abitanti delle città di Betulia e di Betomestàim. Betomestàim domina la parte della valle di Èsdrelon vicino a Dotan.[#4,6 e Betomestàim sono località per noi sconosciute.]
7Ioakìm ordinò loro di tenere sotto controllo i passi delle montagne che portano nella regione di Giuda. In quel punto era più facile fermare l’avanzata dei nemici: infatti i sentieri molto stretti consentivano soltanto il passaggio di due soldati alla volta.
8Gli Israeliti eseguirono gli ordini di Ioakìm e del consiglio dei capi di Gerusalemme.[#11,14; 15,8; 2 Mac 1,10; 4,44.]
9Tutti gli uomini d'Israele si misero a gridare invocando con forza Dio e fecero un grande digiuno.[#2 Cr 20,3. 7,19+.; #4,9 si umiliarono con grande zelo.]
10Essi, le loro mogli e i loro figli, le pecore, gli stranieri residenti in mezzo a loro, i salariati e gli schiavi, tutti si vestirono di panno ruvido in segno di penitenza.[#Gio 3,5-8.]
11Poi, a Gerusalemme, tutti: uomini, donne e bambini si gettarono a terra davanti al tempio , alla presenza del Signore, con addosso vestiti di panno ruvido, e si cosparsero il capo di polvere.[#2 Cr 20,18.]
12Coprirono anche l’altare con stoffa ruvida. Pregarono insieme dal più profondo del loro cuore il Dio d'Israele. Lo supplicavano di non permettere che i loro bambini fossero portati via e le loro mogli cadessero nelle mani dei soldati nemici. Il Signore non doveva lasciar distruggere le città che aveva dato in possesso agli Israeliti. Non doveva dare a quei pagani la soddisfazione di distruggere il tempio, altrimenti poi i nemici lo avrebbero insultato e deriso.[#Gl 2,17.; #4,12 Questa pratica di coprire l’altare con stoffa ruvida non è documentata in nessun altro passo della Bibbia.]
13Il Signore diede ascolto alle grida di invocazione degli Israeliti e si commosse al vederli in quella situazione disperata. Infatti il popolo continuò a digiunare per parecchi giorni in tutta la regione di Giuda, e in Gerusalemme tutti gli abitanti restarono radunati davanti al tempio del Signore onnipotente.[#Es 2,24-25; 3,7; Sal 102,20.]
14Il sommo sacerdote Ioakìm, gli altri sacerdoti e tutte le persone che prestavano servizio nel tempio del Signore, erano vestiti con paramenti di panno ruvido, quando offrivano i sacrifici completi quotidiani e le altre offerte, che il popolo portava spontaneamente o per mantenere promesse fatte al Signore.[#Es 29,38; Nm 28,3.]
15I sacerdoti avevano cosparso di polvere il loro turbante e gridavano con tutte le forze al Signore di intervenire per il popolo d'Israele.