Lettera agli Ebrei 5

(1 Cr 23:13; Eb 8:3) (Eb 2:17, 18; 4:15; 7:26-28; Sl 110:4)

1Infatti ogni sommo sacerdote, preso tra gli uomini, è costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati;

2cosí può avere compassione verso gli ignoranti e gli erranti, perché anch'egli è soggetto a debolezza;

3ed è a motivo di questa che egli è obbligato a offrire dei sacrifici per i peccati, tanto per sé stesso quanto per il popolo.

4Nessuno si prende da sé quell'onore; ma lo prende quando sia chiamato da Dio, come nel caso di *Aaronne.

5Cosí anche Cristo non si prese da sé la gloria di essere fatto sommo sacerdote, ma la ebbe da colui che gli disse: «Tu sei mio Figlio; oggi ti ho generato» .[#+Sl 2:7.]

6Altrove egli dice anche: «Tu sei *sacerdote in eterno secondo l'ordine di *Melchisedec» .[#+Sl 110:4.]

7Nei giorni della sua carne, con alte grida e con lacrime egli offrí preghiere e suppliche a colui che poteva salvarlo dalla morte ed è stato esaudito per la sua pietà.

8Benché fosse Figlio, imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrí;

9e, reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore di salvezza eterna,

10essendo da Dio proclamato sommo sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec xx.

1 Co 3:1-3

11Su questo argomento avremmo molte cose da dire, ma è difficile spiegarle a voi perché siete diventati lenti a comprendere.

12Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido.

13Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino;

14ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell'uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male.

1994 Società Biblica di Ginevra
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