1Un giorno le creature celesti si presentarono davanti al Signore. In mezzo a loro c’era anche Satana .[#2,1 vedi nota a 1,6.]
2Il Signore gli chiese:
— Da dove vieni?
Satana rispose:
— Sono stato qua e là, ho fatto un giro per la terra.
3— Hai notato il mio servo Giobbe? — chiese il Signore. Poi aggiunse: — In tutta la terra non c’è nessuno retto e giusto come lui. Egli è fedele a Dio e fugge il male. Tu mi hai spinto a metterlo alla prova senza motivo, eppure è rimasto saldo nella sua onestà.[#1,1+. 10,8.]
4Satana rispose:
— Sì, ma la pelle è salva! L’uomo è pronto a dare tutto pur di salvare la pelle.
5Ma prova a toccarlo nella carne e nelle ossa e vedrai come bestemmierà anche lui.
6Il Signore disse a Satana:[#Lc 22,31.]
— D’accordo, fa’ di lui quello che vuoi, ma non ucciderlo.
7Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe dalla testa ai piedi con una terribile malattia.
8Era tutto una piaga, tanto che prese un coccio per grattarsi e andò a vivere tra i rifiuti e la cenere.[#2,8 Giobbe è andato a stabilirsi fuori della città, accanto all’immondezzaio, perché la sua malattia lo rendeva impuro (vedi 13,46).]
9Allora sua moglie gli disse:[#1,1+; Tb 2,14. Lv 24,11-14; 1 Re 21,13.]
— Hai ancora fede? Perché non bestemmi e muori?
10Giobbe le rispose:[#1 Sam 25,25; Sal 14,1. Rm 8,28.]
— Tu parli da insensata. Noi abbiamo accettato da Dio le cose buone. Perché ora non dovremmo accettare le cose cattive?
Nonostante tutto, Giobbe non pronunziò nessuna imprecazione.
11Tre amici di Giobbe — Elifaz, della regione di Teman, Bildad, originario di Sùach, e Sofar, della regione di Naamà — vennero a sapere della sua grande disgrazia. Partirono allora per andare insieme da Giobbe a condividere il suo dolore e a dargli conforto.[#2,11 città della regione di Edom, a sud-est della Palestina (vedi nota a 49,7). — Sùach, Naamà: probabilmente si tratta di località vicine a Teman, ma sono a noi sconosciute.]
12-13Scorsero Giobbe da lontano, ma non lo riconobbero. Quando si avvicinarono e videro che soffriva molto, si misero a piangere. Si stracciarono i mantelli, si cosparsero la testa di polvere, gettandola verso il cielo, poi si sedettero a terra con lui per sette giorni e sette notti, senza avere il coraggio di dirgli una parola.[#Is 52,14. 1,20+. Am 5,13; Lam 3,26; cfr. Mt 27,14 par.; Lc 23,9.]