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1Tutti i re amorrei a ovest del Giordano e i re cananei della costa vennero a sapere che il Signore aveva prosciugato le acque del Giordano davanti agli Israeliti per farli passare. Tanta fu la paura che rimasero senza fiato di fronte agli Israeliti.[#Gs 2,11.; #5,1 secondo alcuni importanti manoscritti: farci passare. In questo caso l’autore parlerebbe a nome di tutto Israele per dire che il passaggio del Giordano riguarda ancora direttamente i lettori.]
2Il Signore disse a Giosuè: «Procurati pietre affilate per sottoporre di nuovo gli Israeliti al rito della circoncisione ».[#5,2 Per la circoncisione vedi nota a 17,10.]
3Giosuè fece come il Signore aveva ordinato e compì il rito sulla collina di Aralot (sul colle dei Prepuzi).
4-5Lo fece perché quelli che erano nati nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto non erano ancora circoncisi. Erano stati invece circoncisi i maschi usciti dall’Egitto in grado di combattere, ma essi erano morti durante il viaggio.[#Nm 14,22-23; Eb 3,16-19.; #5,4-5 la circoncisione era necessaria per celebrare la Pasqua (vedi 12,48).]
6Infatti gli Israeliti avevano vagato per quarant’anni nel deserto e dei maschi usciti dall’Egitto non ne era rimasto neppure uno. Non avevano ascoltato il Signore e il Signore aveva giurato di non farli mai entrare nella terra, promessa ai loro padri, terra dove scorre latte e miele.[#Nm 14,33-34; Dt 2,14; At 7,36. Dt 8,20+. Dt 2,14. Dt 1,35+.; #5,6 vedi nota a 1,2; 12,2; 2,24; 1,7.25.]
7Al loro posto il Signore fece sorgere una nuova generazione: proprio per questa Giosuè compì il rito della circoncisione, che non era mai stato celebrato durante il viaggio nel deserto.
8Dopo la circoncisione tutti rimasero in riposo nell’accampamento, per lasciar guarire la ferita.
9Poi il Signore disse a Giosuè: «Oggi io vi ho liberati dal disonore che durava fin dal tempo dell'Egitto».[#5,9 Probabilmente il disonore subito dagli Israeliti in Egitto perché non erano ancora circoncisi. — vedi nota a 4,19. In ebraico questo nome rende possibile un gioco di parole con il verbo tradotto ho liberato.]
Per questo il luogo fu chiamato Gàlgala e ha conservato questo nome fino ai nostri giorni.
10Gli Israeliti si accamparono in Gàlgala e celebrarono la Pasqua nella pianura di Gerico il quattordici del mese, verso sera.[#Es 12,1+.; #5,10 siamo nel primo mese (vedi 4,19). Il quattordici è perciò la data della Pasqua secondo 12,6.]
11Il giorno dopo la Pasqua, esattamente quel giorno, per la prima volta mangiarono i prodotti di quella terra: pani non lievitati e grano abbrustolito.[#Es 12,15+.]
12Da quel giorno, quando per la prima volta mangiarono i frutti della terra, la manna cessò. Così, da allora in poi, gli Israeliti cominciarono a cibarsi dei prodotti della terra di Canaan.[#5,12 nome della terra promessa prima dell'arrivo degli Israeliti.]
13Un giorno, mentre era vicino a Gerico, Giosuè alzò gli occhi e vide di fronte a sé un uomo con la spada in pugno. Gli andò incontro e gli domandò:[#Nm 22,23.31; 1 Cr 21,16; cfr. 2 Sam 24,16.]
— Sei dei nostri oppure un nemico?
14Egli rispose:[#Es 23,20; 32,34; Dn 12,1.]
— Né uno dei vostri né un nemico. Sono il capo dell'esercito del Signore, e sono arrivato ora.
Giosuè si gettò con la faccia a terra e gli domandò:
— Quali sono i tuoi ordini?
15Il capo dell'esercito del Signore rispose:
— Togliti i sandali dai piedi perché questo luogo è sacro.
E così fece Giosuè.