Cantico dei Cantici 5

1Sono venuto nel mio giardino, o mia sorella, o sposa mia; ho còlto la mia mirra e i miei aromi; ho mangiato il mio favo di miele; ho bevuto il mio vino e il mio latte. Amici, mangiate, bevete, inebriatevi d'amore!

(Ap 3:20; 2 Co 7:10) Ca 3:1-4

2Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio amico che bussa e dice: «Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, o mia perfetta! Poiché il mio capo è coperto di rugiada e le mie chiome sono piene di gocce della notte».

3Io mi sono tolta la gonna; come me la rimetterei ancora? Mi sono lavata i piedi; come li sporcherei ancora?

4L'amico mio ha passato la mano per la finestra, il mio amore si è agitato per lui.

5Mi sono alzata per aprire al mio amico, e le mie mani hanno stillato mirra, le mie dita mirra liquida, sulla maniglia della serratura.

6Ho aperto all'amico mio, ma l'amico mio si era ritirato, era partito. Ero fuori di me mentr'egli parlava; l'ho cercato, ma non l'ho trovato; l'ho chiamato, ma non mi ha risposto.

7Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno incontrata, mi hanno battuta, mi hanno ferita; le guardie delle mura mi hanno strappato il velo.

8Io vi scongiuro, figlie di *Gerusalemme, se trovate il mio amico, che gli direte? Che sono malata d'amore.

9Che è dunque l'amico tuo, piú di un altro amico, o la piú bella fra le donne? Che è dunque l'amico tuo, piú di un altro amico, che cosí ci scongiuri?

10L'amico mio è bianco e vermiglio, e si distingue fra diecimila.

11Il suo capo è oro finissimo, le sue chiome sono crespe, nere come il corvo.

12I suoi occhi paiono colombe in riva a ruscelli, che si lavano nel latte, montati nei castoni di un anello.

13Le sue gote sono come un'aia d'aromi, come aiuole di fiori odorosi; le sue labbra sono gigli, e stillano mirra liquida.

14Le sue mani sono anelli d'oro, incastonati di berilli; il suo corpo è d'avorio lucente, coperto di zaffiri.

15Le sue gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d'oro puro. Il suo aspetto è come il Libano, superbo come i cedri.

16Il suo palato è tutto dolcezza, tutta la sua persona è un incanto. Tal è l'amore mio, tal è l'amico mio, o figlie di Gerusalemme.

1994 Società Biblica di Ginevra
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