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1Dopo queste parole, Gesù uscì con i suoi *discepoli e andò oltre il torrente Cèdron dove c’era un giardino. Entrò lì con i suoi discepoli.[#18,1 Il scorre a est di Gerusalemme e separa la città dal monte degli Ulivi.; #Mt 26,36; Mc 14,32.]
2Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché spesso Gesù vi aveva riunito i suoi discepoli.[#Lc 21,37; 22,39.]
3Giuda intanto era andato a cercare i soldati e le guardie messe a disposizione dai capi dei *sacerdoti e dai *farisei ; quando arrivarono sul posto, erano armati e provvisti di fiaccole e lanterne.[#18,3 il termine greco qui usato indica una truppa romana di mille uomini.; #Gv 7,32.45.]
4Gesù sapeva tutto quello che stava per accadergli. Perciò si fece avanti e disse:
— Chi cercate?
5Risposero:
— Gesù di Nàzaret!
Egli dichiarò:
— Sono io!
Con le guardie c’era anche Giuda, il traditore.
6Appena Gesù disse: «Sono io», quelli fecero un passo indietro e caddero per terra.
7Gesù domandò una seconda volta:
— Chi cercate?
Quelli dissero:
— Gesù di Nàzaret!
8Gesù rispose:
— Vi ho detto che sono io! Se cercate me, lasciate che gli altri se ne vadano.
9Con queste parole Gesù realizzava quel che aveva detto prima: «Nessuno di quelli che mi hai dato si è perduto».[#Gv 6,39; 17,12; cfr. 10,28.]
10Simon Pietro aveva una spada: la prese, colpì il servo del *sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco.[#Lc 22,36.38.]
11Allora Gesù disse a Pietro: «Metti via la tua spada! Bisogna che io beva il calice di dolore che il Padre mi ha preparato».[#18,11 L’immagine del simboleggiava la vocazione ricevuta da Dio; era usata per indicare gioia o, come qui, dolore: in questo caso si applicava spesso alle prove estreme.; #Mc 10,38+ par.; 14,36 par.]
12I soldati con il loro comandante, e le guardie ebraiche, presero Gesù e lo legarono.[#18,12-13 Allora la coorte, il comandante e le guardie dei Giudei presero Gesù, lo legarono e lo portarono dapprima da…]
13Poi lo portarono dal *sacerdote Anna, suocero di Caifa. Caifa era il *sommo sacerdote in quell’anno.[#18,13 vedi 3,2 e nota.]
14Era stato lui a dire: «È meglio che un solo uomo muoia per tutto il popolo».[#Gv 11,49-51.]
15Simon Pietro, con un altro discepolo , seguiva Gesù. Quell’altro discepolo conosceva il sommo sacerdote, perciò riuscì a entrare insieme con Gesù nel cortile del palazzo.[#Gv 20,3.]
16Pietro invece rimase fuori vicino alla porta. Allora l’altro discepolo, che conosceva il sommo sacerdote, uscì, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro.[#Mc 14,54 par.]
17La portinaia disse a Pietro:
— Sei anche tu un discepolo di quell’uomo?
Ma Pietro disse:
— No, non lo sono.
18I servi e le guardie avevano acceso un fuoco di carbone e si scaldavano, perché faceva freddo. Anche Pietro stava insieme con loro vicino al fuoco.
19Intanto il sommo sacerdote cominciò a far domande a Gesù sui suoi discepoli e sul suo insegnamento.
20Ma Gesù rispose: «Io ho parlato chiaramente al mondo. Ho sempre insegnato nelle *sinagoghe e nel *Tempio ; non ho mai parlato di nascosto, ma sempre in pubblico, in mezzo alla gente.[#Gv 7,26. Mt 4,23; 26,55; Gv 6,59; 7,14.]
21Quindi, perché mi fai queste domande? Domanda a quelli che mi hanno ascoltato: essi sanno quel che ho detto».
22Così parlò Gesù. Allora uno dei presenti gli diede uno schiaffo e disse:
— Così rispondi al sommo sacerdote?
23Gesù replicò:
— Se ho detto qualcosa di male, dimostralo; ma se ho detto la verità, perché mi dai uno schiaffo?
24Allora Anna lo mandò, legato com’era, dal sommo sacerdote Caifa.[#Lc 3,2+; Gv 18,13.]
25Intanto Simon Pietro era rimasto a scaldarsi. Qualcuno gli disse:
— Mi sembra che tu sei uno dei suoi *discepoli .
Ma Pietro negò e disse:
— Non sono uno di quelli.
26Fra i servi del sommo sacerdote c’era un parente di quello che aveva avuto l’orecchio tagliato da Pietro. Gli disse:
— Ma io ti ho visto nel giardino, con Gesù!
27Ancora una volta Pietro disse che non era vero, e subito un gallo cantò.[#Mc 14,30 par.; Gv 18,38.]
28Poi portarono Gesù dal palazzo di Caifa a quello del governatore romano. Era l’alba. Quelli che lo accompagnavano non entrarono: per poter celebrare la festa di *Pasqua non dovevano avere contatti con gente non ebrea.[#18,28 Entrare in casa di un pagano poteva causare un’impurità che non permetteva di accedere al culto.]
29Pilato uscì incontro a loro e disse:[#18,29 fu governatore romano della Giudea dal 26 al 36 d.C.]
— Quale accusa portate contro quest’uomo?
30Gli risposero:
— Se non era un malfattore, non te lo portavamo qui!
31Pilato replicò:
— Portatelo via e giudicatelo voi come la vostra *Legge prescrive.
Ma le autorità ebraiche obiettarono:
— Noi non siamo autorizzati a condannare a morte.
32Così si realizzava quello che Gesù aveva detto quando fece capire come sarebbe morto.[#Mt 20,19; 26,2; Gv 3,14; 8,28; 12,32-33.]
33Poi Pilato rientrò nel palazzo, chiamò Gesù e gli chiese:
— Sei tu, il re dei *Giudei ?
34Gesù rispose:
— Hai pensato tu questa domanda, o qualcuno ti ha detto questo di me?
35Pilato rispose:
— Non sono ebreo, io. Il tuo popolo e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me: che cos’hai fatto?
36Gesù rispose:
— Il mio regno non appartiene a questo mondo. Se il mio regno appartenesse a questo mondo, i miei servi avrebbero combattuto per non farmi consegnare alle autorità. Ma il mio regno non appartiene a questo mondo.
37Pilato gli disse di nuovo:
— Insomma, sei un re, tu?
Gesù rispose:
— Tu dici che io sono re. Io sono nato e venuto nel mondo per essere un testimone della verità. Chi appartiene alla verità ascolta la mia voce.
38Pilato disse a Gesù:
— Ma cos’è la verità?
Pilato uscì di nuovo e si rivolse agli Ebrei:
— Io penso che quest’uomo non abbia fatto nulla di male.
39Voi però avete l’abitudine che a *Pasqua si metta in libertà un condannato. Volete che io vi liberi il re dei Giudei?
40Ma quelli si misero di nuovo a gridare e a dire:
— No, non lui, vogliamo Barabba! (Questo Barabba era un bandito).