LAMENTAZIONI 1

Gerusalemme avvilita; peccati e sofferenze del popolo

1COME siede solitaria, ed è divenuta simile ad una vedova,[#Is. 47.7 ecc.]

La città piena di popolo!

Come è divenuta tributaria

Quella ch'era grande fra le genti, signora fra le provincie!

2Ella piange continuamente di notte, e le sue lagrime son sopra le sue guance;

Ella non ha alcuno, fra tutti i suoi amanti, che la consoli;

Tutti i suoi intimi amici si son portati dislealmente inverso lei,

Le son divenuti nemici.

3La nazione di Giuda è andata fuori del suo paese,

Per l'afflizione, e per la gravezza della servitù;

Ella dimora fra le genti, non trova riposo;

Tutti i suoi persecutori l'hanno sorpresa nelle distrette.

4Le strade di Sion fanno cordoglio;

Perciocchè non viene più alcuno alle feste solenni;

Tutte le sue porte son deserte, i suoi sacerdoti sospirano,

Le sue vergini sono addolorate, ed essa è in amaritudine.

5I suoi nemici sono stati posti in capo,[#Deut. 28.43,44.]

I suoi avversari son prosperati;

Perciocchè il Signore l'ha afflitta, per la moltitudine de' suoi misfatti;

I suoi piccoli fanciulli son iti in cattività davanti al nemico.

6E tutta la gloria della figliuola di Sion è uscita fuor di lei;

I suoi principi sono stati come cervi,

Che non trovan pastura;

E son camminati tutti spossati davanti al persecutore.

7Gerusalemme, a' dì della sua afflizione, e de' suoi esilii,

Si è ricordata di tutte le sue care cose ch'erano state ab antico;

Allora che il suo popolo cadeva per la mano del nemico,

Senza che alcuno la soccorresse;

I nemici l'hanno veduta, e si son beffati delle sue desolazioni.

8Gerusalemme ha commesso peccato, e però è stata in ischerno;[#1 Re. 8.46.]

Tutti quelli che l'onoravano l'hanno avuta a vile;

Perciocchè hanno vedute le sue vergogne;

Anch'essa ne ha sospirato, e si è rivolta indietro.

9La sua lordura è stata ne' suoi lembi; non si è ricordata della sua fine;[#Deut. 32.29. Is. 47.7.]

È maravigliosamente scaduta; non ha alcuno che la consoli;

Signore, riguarda alla mia afflizione;

Perciocchè il nemico si è innalzato.

10Il nemico ha stesa la mano sopra tutte le care cose di essa;

Perciocchè ella ha vedute entrar le genti nel suo santuario,

Delle quali tu avevi comandato:

Non entrino nella tua raunanza.

11Tutto il popolo di essa geme, cercando del pane;[#Ger. 38.9; 52.6. Lam. 2.12; 4.4.]

Hanno date le lor cose più preziose per del cibo,

Da ristorarsi l'anima;

Signore, vedi, e riguarda; perciocchè io sono avvilita.

12O viandanti tutti, questo non vi tocca egli punto?

Riguardate, e vedete, se vi è doglia pari alla mia doglia,

Ch'è stata fatta a me,

Che il Signore ha afflitta nel giorno dell'ardor della sua ira.

13Egli ha da alto mandato un fuoco nelle mie ossa,

Il quale si è appreso in esse;

Egli ha tesa una rete a' miei piedi, egli mi ha fatta cadere a rovescio;

Egli mi ha renduta desolata e dolorosa tuttodì.

14Il giogo de' miei misfatti è stato aggravato dalla sua mano;[#Deut. 28.47,48. Sal. 38.4.]

Quelli sono stati attorti, e mi sono stati posti in sul collo;

Egli ha fatta traboccar la mia forza;

Il Signore mi ha messa nelle mani di tali , che non posso rilevarmi.

15Il Signore ha atterrati tutti i miei possenti uomini in mezzo di me;

Egli ha bandito contro a me un termine assegnato,

Per rompere i miei giovani;

Il Signore ha calcato, come in un tino, la vergine figliuola di Giuda.

16Per queste cose piango; l'occhio, l'occhio mio si strugge in acqua;[#Ger. 9.1]

Perciocchè ogni consolatore, che mi ristori l'anima, si è allontanato da me;

I miei figliuoli son deserti;

Perciocchè il nemico è stato vittorioso.

17Sion distribuisce il pane a sè stessa con le sue proprie mani;

Non ha niuno che la consoli.

Il Signore ha data commessione contro a Giacobbe;

I suoi nemici son d'intorno a lui;

Gerusalemme è in mezzo di essi come una donna immonda.

18Il Signore è giusto;[#Neem. 9.33. Dan. 9.7,14.]

Perciocchè io sono stata ribelle alla sua bocca.

Deh! ascoltate, e vedete la mia doglia, o popoli tutti;

Le mie vergini, e i miei giovani, sono andati in cattività.

19Io ho chiamati i miei amanti, ma essi mi hanno ingannata;

I miei sacerdoti, ed i miei anziani sono spirati nella città;

Perciocchè si han cercato del cibo,

Per ristorar l'anima loro.

20Signore, riguarda; perciocchè io son distretta;

Le mie interiora si conturbano; il mio cuore si riversa dentro di me;

Perciocchè in vero io sono stata ribelle;

La spada ha dipopolato di fuori, e dentro non vi è stato altro che morte.

21Altri mi ode sospirare; io non ho alcuno che mi consoli;

I miei nemici hanno udito il mio male, e se ne son rallegrati;

Perciocchè tu l'hai fatto;

Quando tu avrai fatto venire il giorno che tu hai pubblicato, saranno simili a me.

22Tutte la lor malvagità venga nel tuo cospetto,

E fa' loro come hai fatto a me per tutti i miei misfatti;

Perciocchè i miei sospiri son molti,

E il mio cuore è addolorato.