1Quando il re Ezechia ebbe udite queste notizie, si strappò anche lui le vesti, indossò un abito di sacco e si recò al tempio .
2Poi mandò il capo del palazzo reale Eliakìm, il segretario Sebna e i sacerdoti più anziani dal profeta Isaia, figlio di Amoz. Anche loro si erano vestiti di sacco.[#Is 1,1.]
3Essi dissero a Isaia: «Ezechia ti manda a dire: Oggi è per noi una giornata di grande dolore, di castigo e di vergogna. Siamo come donne pronte a partorire ma troppo deboli per farlo.[#Is 37,3; Os 13,13.; #19,3 L’immagine descrive la situazione disperata in cui si trova Gerusalemme dopo la rivolta contro gli Assiri.]
4Il re d'Assiria ha mandato qui il suo luogotenente a insultare il Dio vivente. Spero che il Signore abbia udito le sue parole e lo punisca. Tu, Isaia, prega il Signore per quelli che finora sono scampati al re d'Assiria».[#19,22-23; 1 Sam 17,45; Sal 69,10; Mt 27,44 par.; At 23,4. 19,31; 1 Re 19,18+.; #19,4 si allude ai territori non ancora conquistati dagli Assiri, cioè Gerusalemme e dintorni.]
5Agli inviati di Ezechia che erano venuti da lui, il profeta Isaia
6disse: «Riferite al vostro re questo messaggio del Signore: Non avere paura di quel che hai udito, degli insulti che mi hanno rivolto gli ufficiali del re d'Assiria.
7Farò in modo che il re d'Assiria riceva una notizia tale da costringerlo a tornare al suo paese: laggiù verrà ucciso».
8Il luogotenente del re d'Assiria seppe che il suo re aveva lasciato Lachis per andare a combattere a Libna e lo raggiunse in questa località.[#19,8 vedi nota a 8,22.]
9Sennàcherib aveva avuto notizia che Tiraka, re d'Etiopia, era in marcia per combattere contro di lui. Allora mandò una seconda volta ambasciatori a Ezechia re di Giuda,[#19,9 faraone della XXV dinastia, detta “dei re etiopici”.]
10con l’incarico di riferirgli questo messaggio: «Sta’ attento che il Dio in cui confidi non ti inganni, quando dice che Gerusalemme non cadrà nelle mie mani!
11Tu hai sentito quello che hanno fatto i re d'Assiria alle altre nazioni: sai che le hanno annientate! E tu dovresti salvarti?
12Quando i miei antenati hanno distrutto i popoli di Gozan, di Carran, di Resef e di Eden in Telassàr, i loro dèi non li hanno salvati.[#19,12 vedi 17,24 e 18,34 e nota; abbiamo qui una nuova lista, che prosegue al v. 13, delle località conquistate da Sennàcherib.]
13Pensa alla fine che hanno fatto i re di Camat, di Arpad, di Lair, di Sefarvàim, di Ena e di Ivva!».[#19,13 della città di Sefarvàim.]
14Ezechia prese la lettera dalle mani degli ambasciatori e la lesse. Poi si recò al tempio e srotolò la lettera davanti al Signore
15e gli rivolse questa preghiera: «Signore, Dio d'Israele, tu che siedi in trono fra i cherubini, tu sei l’unico Dio per tutte le nazioni della terra! Tu hai creato il cielo e la terra![#Gn 1,1; 2,4; Es 31,17; Ger 32,17; Sal 115,15; 2 Cr 2,11; At 4,24; 14,15.]
16Tendi l’orecchio, Signore, e ascolta. Aprì gli occhi, Signore, e guarda. Ascolta le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare te, il Dio vivente.
17È vero, Signore, che i re d'Assiria hanno distrutto molte nazioni e i loro territori
18e hanno bruciato i loro dèi. Ma questi non erano divinità, erano semplici pezzi di legno e di pietra, fatti dagli uomini, e così gli Assiri hanno potuto distruggerli.[#Dt 4,28+.]
19Ma ora, Signore, nostro Dio, liberaci dall’attacco di Sennàcherib, e tutti i popoli della terra riconosceranno che soltanto tu, Signore, sei Dio!».
20Isaia, figlio di Amoz, mandò questo messaggio a Ezechia: «Questa è la risposta del Signore, Dio d'Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolto a proposito di Sennàcherib, re d'Assiria.
21Ed ecco la mia risposta contro di lui:
Gerusalemme la fanciulla ti ha disprezzato,
la città di Sion ti ha deriso, o Sennàcherib!
22Ma sai tu chi hai insultato e ingiuriato?
Contro chi hai alzato la voce?
Verso chi sei stato insolente?
Verso di me, il Santo d'Israele!
23I tuoi servi hai mandato[#2 Sam 5,11; 1 Re 5,20; Is 14,8.]
a insultarmi con queste parole:
“In piedi sul mio carro,
sono salito sulle cime dei monti,
sulle vette del Libano.
Ho abbattuto i suoi cedri più alti,
i suoi pini più belli.
Delle sue foreste i posti più remoti ho raggiunto.
24Ho scavato pozzi e bevuto le acque di terre straniere,
posso asciugare al mio passaggio tutti i canali d'Egitto”.
25Ma tu, Sennàcherib, devi sapere:
da tempo avevo questo progetto;
l’ho pensato in tempi lontani,
ora l’ho realizzato.
Era deciso che tu abbattessi
grandi città fortificate.
26I loro abitanti, indifesi spaventati e storditi,
erano simili all’erba dei campi
o alle erbacee sui tetti,
seccate dal vento d'Oriente.
27Io so tutto di te,[#Sal 139,2-3.]
quel che fai e dove vai:
tu sei infuriato contro di me.
28Per questa tua ira
e per l’insolenza che mi è giunta all’orecchio,
ti metterò un anello al naso
e tra le labbra un morso,
per farti rifare all’indietro
la strada che hai percorso fin qui».
29Poi Isaia disse al re Ezechia: «Ecco un segno di quel che accadrà: quest’anno mangerete il grano cresciuto dalle spighe rimaste sul campo, l’anno prossimo il frutto dei semi caduti fuori del campo. Ma l’anno dopo seminate e mietete pure, piantate vigne e mangiate l’uva.[#19,29 le immagini usate in questo versetto sembrano indicare che dopo tempi duri vi sarà nuovamente prosperità.]
30I superstiti del regno di Giuda saranno di nuovo come piante con profonde radici e porteranno ancora frutto.
31Perché è certo che a Gerusalemme ci saranno superstiti e sul monte Sion sopravvissuti. L’amore ardente del Signore farà questo![#19,4+.]
32«Ecco quel che dice il Signore contro il re d'Assiria: Non entrerà mai in questa città, non vi lancerà contro una sola freccia, non l’attaccherà con soldati armati di scudi e contro di lei non alzerà terrapieni.[#19,32 Questi terrapieni servivano agli attaccanti per salire sulle mura.]
33Tornerà per la strada da dove è venuto, senza entrare in città. Io, il Signore, ho parlato!
34Difenderò Gerusalemme, io la salverò; lo farò per me e per Davide mio servo ».[#19,34 Gerusalemme è al tempo stesso la città di Dio e la città di Davide, al quale Dio ha fatto una promessa (vedi nota a 8,19).]
35Quella stessa notte un angelo del Signore fece morire centottantacinquemila uomini dell'esercito assiro. Al mattino, quando gli altri si alzarono non videro altro che cadaveri.[#Gn 19,13; Es 12,23; 2 Sam 24,16; Sir 48,21.]
36Allora Sennàcherib, re d'Assiria, tolse l’accampamento, tornò a Ninive e si trattenne in quella città.
37Mentre pregava nel tempio del suo dio Nisroc, due dei suoi figli, Adrammèlec e Sarèser, lo uccisero con la spada e fuggirono nella regione di Araràt. Un altro figlio, Assarhàddon, regnò al suo posto.[#19,37 l’espressione indica il territorio dell'antico regno di Urartu, che più tardi è divenuto la regione dell'Armenia.]