The chat will start when you send the first message.
1[1] Il terzo giorno, Ester smise di pregare, si levò gli abiti di lutto e indossò i suoi vestiti di regina.[#Est.gr 4,16+.; #D Il capitolo D sviluppa ampiamente quanto nel testo ebraico è contenuto nei versi 1-2 del capitolo 5.]
2[2] Quando ebbe finito di adornarsi invocò ancora una volta Dio salvatore che tutto vede. Poi prese con sé due serve.[#Gdt 10,1-4; 12,15. Gdt 9,11; Sap 16,7 che tutto vede 2 Mac 7,35; 9,5.]
3[3] Si appoggiò languidamente al braccio di una di loro,
4[4] mentre l’altra le sorreggeva lo strascico.
5[5] Un leggero rossore la rendeva bellissima. Il suo viso era radioso come quello di una donna innamorata, ma il suo cuore era oppresso dalla paura.
6[6] Attraversò tutte le anticamere e arrivò davanti al re. Lui era seduto sul trono, portava le insegne regali, era tutto coperto d'oro e di pietre preziose: il suo aspetto faceva paura.
7[7] Il re alzò la faccia con durezza agghiacciante e gettò uno sguardo adirato alla regina. Ester fu sul punto di svenire, sbiancò in volto e poggiò la testa sulla spalla della serva che l’accompagnava.
8[8] Ma Dio ispirò al re sentimenti di tenerezza. Si impressionò per il malore di Ester, scese dal trono e la prese tra le braccia, finché non si riprese. Intanto la rassicurava con parole gentili.
9[9] Le diceva:
— Che c’è, Ester? Io sono pur sempre il tuo sposo, coraggio!
10[10] Non aver paura di essere condannata a morte, la norma vale per gli altri, ma non per te.
11[11] Vieni!
12[12] Così dicendo appoggiò al collo di Ester lo scettro d'oro, la baciò e le disse ancora:[#D,12 segno di salvezza per Ester (vedi 4,11).]
— Parlami pure.
13[13] Ma Ester rispose:
— Appena ti ho visto mi sei sembrato un angelo di Dio, mi sono sentita venire meno alla vista del tuo splendore.
14[14] O mio re, tu sei meraviglioso e il tuo volto è pieno di fascino.
15[15] Mentre diceva queste parole cadde svenuta.
16[16] Il re si turbò, e intanto i suoi servi cercavano di rianimarla.