Giobbe 17

1«Il mio respiro si spegne, è giunta la fine;[#Is 38,10; Sal 88,4-6.]

una tomba è pronta ad accogliermi.

2Sono circondato da calunniatori,

non chiudo occhio per l’amarezza che provo.

3Ti prego, o Dio, garantisci tu per me.[#Prv 6,1; Sir 29,14-20.]

Nessun altro potrebbe darmi una mano.

4Tu hai reso gli uomini irragionevoli,

perciò non permettere che essi trionfino.

5Sono come chi invita a banchetto gli amici

mentre i propri figli languiscono.

6Sono preso di mira dalla gente,[#12,4+.]

tutti mi sputano in faccia.

7Sono quasi accecato dal dolore;

sono diventato l’ombra di me stesso.

8Questo sgomenta gli uomini retti,[#Is 52,14-15.]

l’innocente si indigna di fronte al malvagio.

9Ma chi è giusto continua per la sua strada

e chi ha le mani pulite sarà incoraggiato.

10Vanno e vengono in continuazione,

ma non ne trovo uno che ragiona».

A Giobbe non resta che la tomba

11«I miei giorni passano,

i miei piani e i miei sogni svaniscono.

12Gli uomini scambiano la notte con il giorno,[#cfr. 11,17+.]

dicono che la luce è più vicina delle tenebre.

13Che cosa posso ancora sperare?

La mia dimora è nel mondo dei morti,

là sarò disteso nell’oscurità.

14Al sepolcro ho detto: “Tu sei mio padre!”

al verme ho detto: “Tu sei per me madre e sorella”.

15Dove sei, ora, mia speranza?[#13,15+.]

Chi ti vedrà più?

16Scenderai con me nel mondo dei morti,

assieme finiremo nella polvere».

“Parola del Signore - la Bibbia Interconfessionale in lingua corrente”, terza edizione  © 1985, 2008, 2014 Editrice Elledici, and United Bible Societies.
Published by: United Bible Societies